La prima crescita e la prima educazione affettiva del bambino avviene all’interno di una famiglia in cui quotidianamente si respirano l’amore tra mamma e papà e l’amore dei genitori nei confronti dei figli. Quotidianamente il bambino ha la possibilità di vivere abbracci, baci, strette di mano e molto altro all’interno di un contesto basato da amore, accoglienza psicologica emotiva e spirituale.

Attraverso gesti quotidiani il bambino coglie l’unità e l’integrità della propria persona, non la saprebbe definire a parole, ma comprende direttamente che un gesto fisico è inscindibile da un rapporto affettivo vero, e tutto questo con l’acquisizione di un’esperienza diretta che avviene dagli adulti di riferimento. Questo futuro adulto ha necessità di integrità, di un’interezza, di una totalità, in cui fisicità e spiritualità non siano separate. Questo dimostra che l’uomo è composto di anima e corpo insieme. Pensate che differenza esiste tra una conoscenza di sé attraverso una famiglia che trasmetta la dimensione affettiva come appartenente alla dimensione totale e quotidiana della vita e gli incontri degli esperti che presentano la meccanicità della sessualità dell’uomo e della donna e che inducono in breve tempo a pensare che tra apparato sessuale e digerente non vi sia alcuna differenza e il rapporto sessuale sia un bisogno primario da soddisfare esattamente come la fame e la sete. Sono, quindi, importanti per l’educazione all’affettività dei figli la testimonianza di affetto dei genitori, il loro buon senso, non deprivati certo di un confronto con amici che condividano la stessa condizione di genitorialità.

Quando si ha questo si può integrare l’intervento di un esperto che può dare un nome e un senso a dubbi perplessità e situazioni di vita vera.